Siamo soli? No: male accompagnati. Le tracce dell’esame di stato 2010

Ecco le tracce_2010 della prova di italiano all’esame di stato.

A una prima lettura saltano agli occhi due dei temi: quello pseudo scientifico sulla presenza di altri “umani” nell’universo, sostenuto da una frase deficiente di Kant (anche Kant dormicchia a volte), da Hawking che cita Startrek (ma dentro un discorso di giustificato pessimismo sulla “intelligenza” degli umani di questo pianeta) e dal solito fritto misto di altre frasi nessuna delle quali ovviamente “scientifica”, dato che l’argomento – come dice spesso Margherita Hack quando lochiedono a lei se “Siamo soli nell’universo” – di scientifico “gli ha poho”.

Invece quello sui giovani e la politica è sorprendente per l’antologia di frasi che accosta (Mussolini, assieme a persone perbene come Togliatti, Moro e Papa Giovanni: una par condicio da delirio).

Ma è la prima frase che lascia basiti: è quella di Mussolini, dal discorso del 3 gennaio 1925, in cui dice che se i giovani fascisti hanno sbagliato la colpa è sua e invoca un palo per impiccarlo.

Peccato che non lo trovassero nel 1925, quel palo, perché di giovani Mussolini ne ha mandati al macello centinaia di migliaia con la guerra di Spagna, con quella in Etiopia, con  la II guerra mondiale;  ne aveva bastonati e perseguitati e imprigionati  decine di migliaia anche prima data la sua maniera di intendere la politica degli anni ’20 e ’30 (si può chiederlo a Gobetti, Matteotti, i fratelli Rosselli, Gramsci, Pertini …), ne ha trucidati a migliaia assieme ai suoi fedelissimi “giovani”  di Salò e all’alleato tedesco  nei rastrellamenti della Resistenza, a Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, nelle prigioni della banda Carità e di via Tasso, ne ha fatti sparire migliaia e migliaia coi treni della deportazione dopo le leggi razziali, nel lager di San Saba a Trieste, nei lager italiani in Croazia (come avranno certo ricordato gli studenti che hanno svolto il tema sulle foibe, per spiegare come mai i partigiani di Tito odiavano tanto gli italiani), nei campi di prigionia della Libia dove sono morti trucidati i partigiani  libici che lottavano per la loro libertà.

Poi alla fine quel palo si trovò,  in Piazzale Loreto.

Fa proprio un po’ schifo ritrovare oggi, come niente fosse proposte al commento dei ragazzi della Repubblica italiana nata libera dalla Resistenza,  queste parole arroganti e violente di un delinquente assassino di cui ha fatto giustizia la storia. Mentre altri ragazzi vengono rimproverati dalla preside Costetti della sms “Belli” di Roma per aver cantato “Bella ciao” davanti ai funzionari del MIUR: che gente c’è al Ministero?

beppe fenoglio

Beppe Fenoglio, uno che i giovani di Mussolini li ha conosciuti in due anni di guerra nelle Langhe